Serena Di GiovanniConsegnato al giornalista dell'Agi, Luca Mariani, il premio 'Giacomo Matteotti' 2014 per il suo libro: 'Il silenzio sugli innocenti. Le stragi di Oslo e Utoya. Verità, bugie e omissioni su un massacro di socialisti', edito dalla casa editrice Ediesse. Nella lettera aperta a Behring Breivik di Ivar Benjamin Ostebo, sedicenne scampato alla strage di Utoya, leggiamo: "Caro Anders Behring Breivik, sappi che hai perso. Tu credi forse di avere vinto, uccidendo i miei amici e i miei compagni. Tu forse credi di aver distrutto il Partito laburista e coloro che in tutto il mondo credono a una società multiculturale. Tu descrivi te stesso come un eroe, un cavaliere. Tu non sei un eroe. Ma una cosa è sicura: tu di eroi ne hai creati". Di eroi, Anders Behring Breivik, ne ha creati davvero. Sono i 69 ragazzi laburisti uccisi uno a uno nell'isola di Utoya, in Norvegia, il 'paradiso nordico' sede da decenni di campeggi estivi dei socialisti di tutto il mondo. Sessantanove giovani ai quali Luca Mariani, giornalista dell'Agi, ha dedicato il suo libro 'Il silenzio sugli innocenti. Le stragi di Oslo e Utoya. Verità, bugie e omissioni su un massacro di socialisti', edito da Ediesse e recentemente insignito del decimo premio 'Giacomo Matteotti', consegnatogli il 13 ottobre scorso a palazzo Chigi dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio. Nella sezione 'Saggistica' la Commissione ha, infatti, deciso di premiare il lavoro di Luca Mariani, in ex aequo con il libro 'Hannah e le altre' di Nadia Fusini (Einaudi). Queste le motivazioni lette durante la cerimonia di Palazzo Chigi: "Luca Mariani ha ricostruito il contesto e il contenuto della strage di giovani laburisti europei perpetrata da Anders Behring Breivik il 22 luglio del 2011. Un massacro che Mariani, in questo volume, ricostruisce mettendo a fuoco la precisione feroce con cui l'assassino ha scelto le sue giovani vittime, e apre uno squarcio su un episodio che ha trovato qualche impunito estimatore in un'Europa oscura, minoritaria e violenta. Su queste correnti e idee Mariani fa luce, mostrando con il rigore della sua inchiesta la qualità di vigilanza richiesta alle coscienze democratiche che hanno unificato e pacificato il continente, nel segno di una fratellanza europea la cui difesa dal fanatismo ä il fondo di questa analisi, meritando il premio Matteotti". Un riconoscimento più che meritato, data la puntualità, l'accuratezza e l'efficacia con cui il giornalista Agi ha ricostruito la strage, forse la più efferata in Europa occidentale dai tempi del nazismo. Una mattanza dettata dall'odio per il multiculturalismo e da tendenze razziste e xenofobe e trascurata dalla maggior parte dei media, i quali hanno spesso tralasciato i movimenti politici che ne sono alla base. Moventi che, per contro, Luca Mariani, nel suo volume edito da Ediesse, è riuscito a ricostruire perfettamente. Talvolta, mettendo a nudo gli errori commessi dalla stampa e dalla politica nel considerare l'intera vicenda.

Il premio nazionale Giacomo Matteotti
Il premio nazionale intitolato a Giacomo Matteotti, previsto dalla legge 5 ottobre 2004, n. 255 e disciplinato dal regolamento adottato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 24 luglio 2009, n. 126, è indetto dalla presidenza del Consiglio dei ministri. Viene assegnato a opere che illustrano gli ideali di fratellanza tra i popoli, di libertà e giustizia sociale che hanno ispirato la vita di Giacomo Matteotti e prevede tre sezioni: una di 'saggistica', una dedicata alle 'opere letterarie e teatrali' e una riservata alle 'tesi di laurea'.


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