Susanna SchimpernaCapisco perfettamente chi trova stupefacente che un milione di persone stia tutta una notte e una mattinata per la strada per vedere un rito attraverso il quale due uomini diventano "santi", dicitura che significa che dopo morti hanno fatto e faranno cose speciali in favore di alcune persone che sono al di qua. Non capisco invece chi entra in merito attaccando papa Wojtyla per questa o quella cosa, tirando in ballo l'opera in suo onore che cadendo ha ucciso un ragazzo, sbeffeggiando Giovanni XXIII come un grande opportunista. Si tratta di critiche assurde, penose, acide. Sei ateo o agnostico? E allora è chiaro che è tutta un'assurdità, dunque non ti impicciare delle decisioni della Chiesa sui santi. Sei cattolico? A maggior ragione: dovresti credere nello Spirito Santo e, quindi, nell'infallibilità del Papa in certe faccende. Il punto è che atei e agnostici non si sognano affatto di entrare in merito alle santificazioni. Osservano e riflettono su ben altro che sui comportamenti, le parole, le frequentazioni di Giovanni XXIII o di Wojtyla. Ne approfitto per fare coming out: io che sono agnostica, non riesco a parlare di Wojtyla senza che mi venga un nodo alla gola.


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