Luca Mariani"La pace non è tutto, ma senza la pace non c’è nulla". Il presidente dell'Europarlamento, Martin Schulz, ha chiuso nei giorni scorsi il suo importante discorso alla Knesset, citando Willy Brandt, definito "il premio Nobel per la pace che combatté i nazisti tedeschi e si inginocchiò di fronte al memoriale che ricorda gli ebrei sterminati nell'Olocausto". Nel suo intervento, Schulz ha anche citato Yitzhak Rabin, altro premio Nobel per la Pace: "La pace e' qualcosa che puoi fare con i tuoi nemici, non con i tuoi amici". Schulz ha considerato "realistica" la possibilità di un accordo di pace in Medio Oriente, il cui risultato sia uno Stato israeliano e uno Stato palestinese che vivano “in pace, fianco a fianco. La generazione dei miei nonni - ha detto ancora Schulz - considerava impossibile una riconciliazione con gli arcinemici francesi. Eppure l'impossibile si e' avverato". Schulz ha inoltre definito "coraggiosi" uomini come Menachem Begin, Yitzhak Rabin e Shimon Peres, che resero possibili gli accordi di Madrid e di Oslo. Apprezzamenti positivi anche per i palestinesi Mahmud Abbas e Salam Fayyad. Citazione a sopresa anche per Ariel Sharon: "Lui disse qualcosa per cui lo ammiro - ha affermato Schulz: 'E' impossibile avere uno Stato ebraico democratico e, allo stesso tempo, controllare tutta la Grande Israele (Eretz Israel). Se insistiamo nell'inseguire interamente un sogno, rischiamo di perderlo del tutto'…".


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