Ilaria CordìÈ tempo di shopping. A poche settimane dalla fine delle feste natalizie, si è pronti a fare i conti con la ‘magia’ dei saldi. Negozi e centri commerciali devono aver la capacità di far fronte a una mole di persone che nevroticamente cerca ciò che desiderava da tempo e a poco prezzo. Sebbene tasse e le bollette contribuiscano a ridurre quei pochi euro entrati nelle tasche degli italiani con stipendi e tredicesime, non si rinuncia di certo alle offerte che il mercato dei beni primari offre. Ma per coloro che anche quest’anno devono rimandare le compere, arriva una buona notizia dall’Inghilterra: secondo uno studio realizzato dagli esperti ricercatori dello Shopping Behaviour Xplained Ltd (Sbxl) con l’aiuto degli psicologi dell’Università di Bangor in Galles, il cervello umano resiste allo stress da spese solo per 23 minuti, dopodiché esso va in tilt. I ricercatori hanno sottoposto 40 soggetti a numerosi test, al fine di stabilire le facoltà cognitive di ognuno. Ai volontari sono state presentate alcune immagini che riportavano offerte all’interno di un negozio di alimentari. E si è visto come, attraverso una risonanza magnetica, nel momento di scegliere l’offerta più conveniente il flusso di sangue al cervello fosse di entità superiore al normale. Ma questo afflusso è durato poco: le funzioni celebrali pian piano si sono affievolite riportando l’attività del cervello a una condizione di normalità. Ebbene, i risultati ottenuti riscontrano che la corteccia pre-frontale, nella quale risiede la parte razionale del nostro cervello, rimane attiva nel pieno delle sue funzioni per pochi minuti e, allo scadere di essi, emerge la nostra parte istintiva. Concluso l’esperimento, l’amministratore delegato di Sbxl ha rilasciato un commento nel quale spiega che al 23esimo minuto non riusciamo più a codificare al meglio le offerte che ci vengono proposte e tendiamo a ‘gettarci’ su articoli che presentano semplicemente la scritta rossa ‘saldi’ su uno sfondo bianco. Ed è per questo che, tornando a casa, molte volte ci si pente delle spese folli che sono state fatte e, guardando lo scontrino, ci si rende conto di aver pagato in saldo un bene che aveva un prezzo di listino decisamente inferiore al costo sborsato. Ma non c'è da preozzuparsi: esiste una soluzione. Consigliano infatti gli esperti che, allo scadere del tempo dell'attività celebrale nevrotica, basta fare una pausa dallo shopping: una buona tazzina di caffè accompagnata da qualche ‘chiacchiera’ con amici e accompagnatori farà ricominciare a ragionare, pronti per il secondo step. Paul Mullins, studioso dell’Università gallese di Bangor, aggiunge che studiare le basi neuronali dell’essere umano porta alla scoperta dei processi decisionali. La ricerca condotta ha come fine il capire come funzioni precisamente il nostro inconscio e quanto questo incida nel momento in cui bisogna fare la scelta ottimale. Gli studi sul comportamento delle azioni umane non interessano solo neuroscienziati e psicologici, ma le azioni svolte nel corso di una ‘battuta’ di shopping sono fondamentali per economisti e esperti di marketing. Infatti, dai commercianti vengono apportate tattiche strategiche per convincere lo shopper ad affrontare la spesa. Molto, però, si è discusso: si riteneva opportuno anticipare di circa una mese la data prevista per l’inizio delle ‘offertissime’, poiché secondo gli esperti sarebbe stato l’unico modo per far girare di nuovo l’intera economia italiana. Sostengono, infatti, che la liberazione dei saldi porterebbe a un maggiore ricircolo di finanze, che aiuterebbero sia il commerciante, sia il consumatore. Ma i maggiori economisti spingono per l’abolizione di quest’ultimi, poiché si ritiene che l’economia girerebbe in maniera decisamente più fluida, senza alcun vincolo di mercato. Tuttavia, sul versante economico della questione alcuni timori esistono: secondo Codacons le vendite dei beni di lusso sono calate di circa il 10-15% rispetto ai saldi invernali dello scorso anno, a causa della spirale deflattiva che sta subendo l’economia italiana. Alla luce di tutto questo, sarebbe meglio limitarci a quei 23 minuti di spese folli, così da mantenere a freno il nostro portafoglio e, al contempo, aiutare a far girare di nuovo la nostra economia.


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