Ilaria CordìLittle Tony cantava ‘Cuore matto’, intonando parole che si inserivano metricamente con i suoni di un cuore innamorato. Ora, a qualche anno di distanza e in una generazione completamente diversa, nasce ‘Pulse’, una start-up italo-inglese che riproduce la musica più appropriata con le pulsazioni del nostro battito cardiaco. L’applicazione, gratuita per Iphone e, a breve, anche per Android, porta il nome della società BioBeats. che ha sede centrale a Londra, sede fiscale a Beverly Hills, benché il marchio di fabbrica sia prettamente italiano. Infatti, l’ideatore dell’innovativa ‘musica del cuore’ è Davide Morelli, ingegnere sassofonista di Pisa, che dopo aver conseguito la laurea ha deciso di fondare una società di sviluppo software con il nome di Parser. Ben si sa che, in Italia, gestire un’azienda è difficile. Grosse difficoltà economiche e burocratiche lo portano, dunque, a ‘scappare’ dall’Italia per rifugiarsi nell’uggiosa Londra. Qui Morelli incontra David Plans, con cui condivide l’amore sia per la musica, sia per lo sviluppo tecnologico. Insieme decidono di provare questa nuova esperienza. ‘Pulse’ nasce, inizialmente, come un’applicazione in grado di produrre musica attraverso le onde celebrali. Ma quando decidono di andare a San Francisco per cercare finanziamenti tutto cambia: Morelli e Plans incontrano Nadeem Kassam, un imprenditore americano amante dei nuovi progetti di business che uniscono tecnologia e salute, il quale decide di ‘stravolgere’ la loro idea. ‘Pulse’ diventa così un’operazione start-up tesa a produrre un generatore di musica tratta dai battiti cardiaci emessi dal nostro cuore. Ed ecco che, nel 2012, la collaborazione italo-inglese e i finanziamenti americani lanciano la nuova applicazione, che già conta milioni utenti che l’hanno scaricata sul loro tablet o smartphone. Ma come funzione Pulse? Pochi sono gli ‘step’ per creare una dolce melodia orecchiabile: inizialmente, attraverso la fotografia del dito del soggetto, l’applicazione acquisisce i battiti del cuore e l’irrorazione sanguinea, nonché l’intera attività cardiaca. Successivamente, il software elabora i dati ricevuti e compie una selezione all’interno di una ‘playlist’ per cercare la melodia più adeguata alla frequenza cardiaca riportata all’inizio. Questa ‘app’ non è solamente uno svago o un intrattenimento per coloro che la scaricano: in ambito medico, l’idea è stata presa molto seriamente. Infatti, la BioBeats sta già collaborando con una sperimentazione al riguardo condotta dal sistema sanitario britannico, al fine di elaborare un profilo dello stato psicofisico del paziente che poi, successivamente, andrà a completare le tabelle in dotazione per avere una panoramica generale sul suo stato di salute. Basta con i soliti ansiosi ‘bip-bip’ dei monitor multiparametrici: ora le più belle melodie saranno scelte dal nostro cuore.




 


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