Cristiana ZarneriUna nota, una sensazione, un vissuto di Rocca di Papa in piazza Margherita, lo scorso 10 maggio, con i 33 dipendenti (operatori ecologici) dell'Aimeri Rocca di Papa. Il titolo della nota deriva dallo striscione che, più degli altri, ci ha colpito particolarmente, in questi tempi di dura crisi economica: “Bere e mangiare al giorno d'oggi è diventato un vizio”. Bene, da inviata di laici.it mi sono recata sul posto per solidarietà umana nei confronti delle consorti dei 33 lavoratori Aimeri che non percepiscono lo stipendio da 4 mesi. Sono fiere mamme, che lottano ogni giorno come combattenti degne di questo nome. Trentatrè lavoratori sono 33 famiglie, giovani e meno giovani, con figli a carico. E spesso monoreddito. La domanda nasce spontanea: a chi basta, oggi, il monoreddito in Italia? Premessa tale questione, che ci fa riflettere in generale, abbiamo parlato con loro, dei papà che non possono onorare la prima comunione dei loro figli come vorrebbero e come tutti noi vorremmo per i nostri figli. E mamme che hanno la corrente staccata per una bolletta che non si arriva a pagare, con figli malati che debbono pensare anche al ticket per le cure. E poi, sottolineiamo, ci sarebbe anche il vizio di voler dare il meglio ai nostri figli, nel senso di un cestino di fragole, un melone, un gelato, un dolce a fine pranzo. Il lavoro è dignità e non ci pare di scrivere un’ovvietà. Dove stiamo andando? Pensiamo anche, al di là dei fattori economici e umani, che un uomo, un qualsiasi padre di famiglia si debba sentire altamente frustrato per colpe non sue? Lo scorso 10 maggio, a Rocca di Papa, abbiamo visto e sentito la rabbia (nel migliore dei casi), il dolore e, in qualche caso, una pericolosa rassegnazione. La nostra solidarietà va tutta a queste fiere donne e uomini che ancora sorridono e lottano, insieme al nostro plauso e appoggio morale. Là dove non arriva l’autorità politico-amministrativa, speriamo arrivi presto almeno quello umano, al fine di tamponare una situazione ricaduta ingiustamente sui lavoratori e sui più deboli.


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enrica - rocca di papa - Mail - giovedi 16 maggio 2013 20.39
il lavoro è dignità e con dignità dovrebbero essere trattati tutti i lavoratori onesti che con i loro sacrifici dovrebbero portare lo stipendio a casa non per grandi spese ma per le piccole cose non verrà mai meno la forza di lottare per i nostri diritti grideremo che dovrebbero essere scontati ma spesso non lo sono abbiamo dovuto urlare la nostra disperazione e allora qualcosa si è mosso che tutto ciò possa succedere in uno stato di DIRITTO mi rattrista ma non mi rassegnerò mai


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