Cristiana ZarneriI cittadini protestano per il mancato spostamento dei trasmettitori sui tralicci a Monte Cavo, nei Castelli romani. Si è infatti svolto il 2 dicembre scorso, presso il piazzale antistante la sbarra di Monte Cavo, in provincia di Roma, il presidio per la rimozione delle antenne dal monte suddetto. Il costituendo Comitato cittadino per la salute pubblica (no elettrosmog) chiede: 1) lo spostamento di almeno 43 tralicci da Monte Cavo a Monte Gennaro dove il sito alternativo è già, parzialmente allestito; 2) la delocalizzazione e riqualificazione delle vette di Monte Cavo come sito ambientale ed archeologico; 3) il ripristino dei limiti di legge del bombardamento elettromagnetico. Con il termine elettrosmog si intende l’inquinamento elettromagnetico derivante da radiazioni elettromagnetiche non ionizzanti quali quelle prodotte dalle infrastrutture di telecomunicazioni come la radiodiffusione e la telediffusione (emittenti radiofoniche e televisive), ponti radio, reti per telefonia cellulare, dagli stessi telefoni cellulari, dagli apparati wireless utilizzati soprattutto in ambito informatico (campi elettromagnetici ad alta frequenza) e dalle infrastrutture di trasporto dell’energia elettrica tramite cavi elettrici percorsi da correnti alternate di forte intensità come gli elettrodotti della rete elettrica di distribuzione (campi elettromagnetici a bassa frequenza). Un effetto accertato delle onde elettromagnetiche cosiddette ad alta frequenza (anche se non ionizzanti) è l’innalzamento della temperatura dei tessuti biologici attraversati, soprattutto quelli più ricchi di acqua con effetto di maggior penetrazione ed assorbimento nei tessuti interni tanto più bassa è la frequenza. Nel caso dei telefoni cellulari, la potenza irradiata è bassa (solitamente minore di un watt) così che il riscaldamento prodotto è dell’ordine di poche frazioni di grado, quasi interamente localizzato nella testa dell’utente, inferiore comunque all’effetto di un’esposizione diretta di pari durata alla radiazione solare. Negli anni, nonostante la normativa, ad esempio in Italia, ancora nel 2012, non ne tenga conto, sono rilevati effetti atermici, biologici: “abbiamo indicatori precisi che ci forniscono l’evidenza dell’effetto biologico che i campi elettromagnetici hanno sull’uomo, così come su piccoli animali e su cellule osservati” (Settimio Grimaldi, CNR, novembre 2011). Quindi, per quanto riguarda la salute umana sappiamo che le radiazioni di microonde causano almeno due meccanismi che sono alla base dello sviluppo di un cancro: Shock termico delle proteine e formazione di micronuclei. Il rischio evidente di un aumento dei tumori a portato oggi numerosi cittadini a fare una raccolta firme, una lotta che tutti vogliamo intraprendere per noi e, soprattutto, per i nostri figli.




(articolo tratto dal sito www.metamagazine.it)
Lascia il tuo commento

Nessun commento presente in archivio