Massimo FilipponiObama ha vinto e ha vinto ‘bene’. Normale che con un Congresso a maggioranza repubblicana non abbia potuto attuare le sue riforme al 100 per cento. Ha vinto perché la parte ‘sociale’ degli Stati Uniti è più forte, specialmente ora. Ma guardando la notte dei lunghi coltelli, in Rai sembrava quasi che i nostri giornalisti, intellettuali, esperti e opinionisti lo ’gufassero’. A Raitre, tutti erano critici verso di lui. E a Rainews24, escludendo l’intelligente Corradino Mineo, tutti gli altri si mostravano pronti a mettere in dubbio la sua rielezione o, addirittura, qualcosa di più: sembrava desse fastidio che ciò potesse avvenire. Alla sinistra italiana, o a molta parte di essa, la vittoria di Obama ha dato quasi fastidio, diciamoci al verità. Ma criticare Obama ‘da destra’ non è affatto un esercizio ‘schizoide’: la nostra sinistra avrebbe preferito la vittoria del repubblicano per giustificare e dare in pasto al popolo le riforme e l'ottica filoliberista che si prepara a perseguire nel prossimo Governo. Basta prendere alcune parole dello stesso Obama: “Non dobbiamo attuare le stessa politica dell'Italia e non dobbiamo mai arrivare alle condizioni in cui versano Italia e Spagna”. Certo, vedere un presidente americano che ‘scavalca tutti a sinistra’, per molti dev’essere qualcosa di spiazzante!


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